sabato 15 dicembre 2012

Un altro giovane ferito dai soldati israeliani nelle terre lungo il confine

Ieri 14 dicembre 2012, verso le 14.30-15.00 del pomeriggio, un giovane di 22 anni, Mohammed Salah Qudaih, si trovava nella terra della sua famiglia in Faraheen, a sud della Striscia di Gaza.
La terra dista non più di 300 mt dal confine con Israele.
Mohammed Salah racconta che c'erano jeeps israeliane lungo il confine, e soldati israeliani avevano gridato ai contadini di andar via. Poi i soldati hanno iniziato a sparare. Tre soldati sono scesi da una jeep, poi uno ha imbracciato l'ama da fuoco ed ha iniziato a sparare. Questo soldato ha sparato al  braccio destro di Mohammed.
Mohammed è stato trasportato all'European hospital in Khan Younis, dove ha passato la notte ed è stato rilasciato oggi.
Il proiettile è entrato dalla parte posteriore del braccio ed è uscito dalla parte anteriore.
I dottori dicono che guarirà in un mese.

Mohammed è un cugino del giovane palestinese ucciso dai soldati israeliani due giorni dopo la tregua, Anwar Qudai,  20 anni.  Qui ne trascritto la storia: http://ilblogdioliva.blogspot.co.il/2012/11/anwar20-anni-ucciso-al-secondo-giorno.html  

Mohammed dice che i contadini si recano in quelle terre quasi ogni giorno.
Prima degli accordi per il cessate il fuoco, non potevano accedere a quell'aerea da circa 12 anni.

"Vorremmo essere liberi di andare alle nostre terre senza correre pericoli", afferma Mohammed.
Per lui il cessate il fuoco non ha alcun senso, perché i soldati continuano a sparare nonostante gli accordi.
"Due giorni dopo il cessate il fuoco hanno ucciso Anwar. Io credo che i soldati avrebbero voluto uccidere anche me", continua Mohammed.

La famiglia di Mohammed è composta da 15 persone, Mohammed ha 5 fratelli, 4 figlie sorelle, e 2 zie che vivono nella stessa casa.  Cinque persone della famiglia lavorano in quella terra.

Durante l'incontro con Mohammed era presente anche suo nonno, Ahmad Hassan Jabor Qudaih, che ha 95 anni.
L'anziano uomo ha visto nella sua vita l'intera sofferenza del popolo palestinese. Ha vissuto atacchi, bombardamenti, ha visto suo padre essere ucciso davanti ai suoi occhi, ha perso la terra.
"Se potessi oltrepassare quella barriera di separazione al confine, riuscirei ad indicare esattamente dov'è la mia terra", afferma Ahmed.
La sua intera terra misura 500 dunums, di cui ora solo 20 dunums sono in terra palestinese, mentre il resto è stato preso dagli israeliani.
Ahmed ha ancora conservato tutti i documenti che attestano che quella terra è di sua proprietà.

Ahmed è anziano, ma la sua memoria è viva, e  racconta con precisione gli orrori che ha vissuto nel passato. 

" Nel 1948 i soldati israeliani hanno rubato 60 capre e 2 mucche, e poi hanno preso mio padre e l'hanno ucciso", racconta Ahmed.
I soldati hanno ucciso suo padre davanti ai suoi occhi.
Ahmed aveva circa 25-30 anni a quell'epoca.
"i soldati hanno distrutto anche la mia casa nel 1948, io chiedo a Dio di punirli", conclude Ahmed.
Nel corso della sua vita ha passato anche 8 anni in una prigione israeliana, dove ha subito ogni tipo di violenza, di cui porta ancora i segni sul corpo.
Lo salutiamo con la promessa di tornare a fargli visita presto, perché la sua vita racchiude gran parte delle sofferenze vissute dall'intero popolo palestinese.

Ahmed ha 95 anni, suo nipote Mohammed, ferito oggi dai soldati israeliani, ha 22 anni.

Da una generazione ad un'altra, il popolo palestinese continua a subire violenze e soprusi da parte dell'esercito israeliano, in barba ad ogni risoluzione Onu, in barba ad ogni accordo per il cessate il fuoco, in barca al diritto umanitario internazionale.


Mohammed Salah Qudaih, 22 anni, con suo nonno Ahmad Hassan Jabor Qudaih, 95 anni


Mohammed Salah Qudaih, 22 anni, con suo nonno Ahmad Hassan Jabor Qudaih, 95 anni


Mohammed Salah Qudaih, 22 anni, ferito da un proiettile al braccio destro


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